Per ogni volta che a Montalcino viene aperta una bottiglia di Brunello si genera un impatto positivo sul territorio di 117 euro, il quadruplo rispetto al valore di una bottiglia di vino. “Un moltiplicatore di ricchezza, quello dell’enoturismo – commenta il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Giacomo Bartolommei -, che influisce positivamente sulle imprese vitivinicole, alle prese con un’agenda difficile tra dazi Usa e calo dei consumi, ma anche sull’intera economia del territorio di Montalcino, per un beneficio diretto e indiretto da oltre 150 milioni di euro*”.
Un’eno-industria turistica cresciuta di riflesso alla notorietà internazionale del proprio vino di punta che, secondo l’analisi del Consorzio del vino Brunello di Montalcino su base Ufficio di Statistica della Regione Toscana/Istat, conta su 12 esercizi alberghieri (sono tre quelli a 5 stelle), a cui si sommano 180 strutture extra-alberghiere – a partire dagli agriturismi -, oltre a decine di ristoranti (due gli stellati), enoteche e wine bar. Secondo le elaborazioni del Consorzio, che in occasione di Benvenuto Brunello propone – domani sabato 22 novembre – un focus sull’enoturismo in Italia, le presenze nelle strutture ricettive nel 2024 hanno sfiorato la quota record di 233 mila, il 6,3% in più rispetto all’anno precedente e quasi il 30% sul pre-Covid (2019). Dati che si consolidano nelle stime provvisorie del 2025: nei primi 2 quadrimestri, il trend presenze segna infatti un ulteriore +0,6%, con circa 130 mila presenze solo nel periodo maggio-agosto con una forte crescita della domanda proveniente da Francia, Est Europa, Cina e Regno Unito.

Grande apporto ad un’analisi moderna da Brunello Forma, il progetto presentato a Vinitaly e coordinato dai Master of Wine Gabriele Gorelli e Andrea Lonardi, che ha portato una rivoluzione all’approccio gustativo con l’appoggio del Consorzio di tutela del Brunello. A Montalcino, nel corso della terza giornata della 34^ edizione di Benvenuto Brunello, se ne è parlato durante il talk “Dalla vigna al mondo: enoturismo ed esperienze per il vino del futuro” condotto da Luciano Ferraro, vicedirettore del Corriere della Sera, nella Chiesa di Sant’Agostino con la partecipazione di: Giacomo Bartolommei (presidente Consorzio del Vino Brunello di Montalcino), Violante Gardini Cinelli Colombini (consiglio di amministrazione del Consorzio delegata per l’enoturismo), Roberta Ceretto (presidente Ceretto Aziende Vitivinicole), Antonio Capaldo (presidente Feudi di San Gregorio), Danilo Guerrini (general manager Borgo San Felice Resort) e Alojz Felix Jermann, (digital marketing consultant).
All’evento presenti inoltre il sindaco di Montalcino Silvio Franceschelli, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e la presidente del consiglio regionale Stefania Saccardi. Tra i partecipanti anche la presidente della Provincia di Siena Agnese Carletti, il prefetto di Siena Valerio Massimo Romeo e il questore di Siena Ugo Angeloni.
Secondo l’analisi, l’enoturista-tipo soggiorna in media per 2,4 giorni soprattutto in esercizi extralberghieri (74% delle presenze), è straniero nel 71% dei casi e per quasi 2/3 di essi proviene da aree extraeuropee. Negli ultimi 5 anni la crescita è stata trainata non solo dagli Stati Uniti (+47%, a 50 mila presenze nel 2024), di gran lunga primo incoming turistico straniero, ma anche da Paesi dell’Est Ue (+87%), di Far East e Oceania con Australia, Sud-Corea e Cina con crescite lievitate dal 61% al 115% dal 2019 a oggi. Ben superiori alla media (+27,4%) anche i trend di ospiti meno esotici, come Spagna (+108%), Polonia (+89%) e Francia (+43%). La speciale classifica per presenze dai 5 continenti vede comunque in testa i turisti italiani (29% la quota sul totale pernottamenti), seguita da statunitensi (21%), tedeschi (9%), brasiliani (5,3%), inglesi e canadesi.
Il respiro internazionale di Montalcino si misura anche con iniziative come il gemellaggio con la Napa Valley, e nel suo essere meta di turisti provenienti da tutto il mondo. Come ha ricordato Luciano Ferraro, il movimento dell’enoturismo nel mondo coinvolge 15 milioni di persone con un giro d’affari di 15 miliardi di euro: un’occasione ghiotta per l’Italia, viene percepita come meta di viaggio per il 55% dei tedeschi e austriaci e per il 45% degli americani, con Toscana, Sicilia, Sardegna e Puglia tra le destinazioni più ricercate. Lo studio sul settore dell’esperta Roberta Garibaldi evidenzia in particolare come Chianti, Etna, Montepulciano, Montalcino e le Cinque Terre siano le destinazioni rilevanti. Ferraro ha ricordato che l’enoturismo ha una funzione didattica oltre a essere una fonte di reddito, e ha sottolineato come le nuove generazioni vadano attratte con esperienze coinvolgenti e formative.












