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VINO IN PRATICA

pillole di degustazione

Vendemmia…in prima fila !

V.I.P. vi porta a vendemmiare sull’Etna

Vendemmia…in prima fila !

Dopo una pazza estate siccitosa, cosa aspettarsi dai vini vulcanici 

   di   Paolo Li Rosi

Non capita spesso di passeggiare tra vigneti, alle falde di un vulcano attivo, con l’impressione di toccarlo con mano, mentre lo sguardo spazia sul mar Jonio.  Un luogo iconico come questo possiamo trovarlo a Milo (CT), nell’area della Doc Etna Bianco Superiore. Giusto in tempo per la vendemmia, visitiamo così l’azienda Iuppa, che da oltre 15anni conduce un’instancabile opera di recupero e valorizzazione di vitigni autoctoni (alcuni pre-fillossera) e non solo.

       A margine dell’anfiteatro naturale che ci accoglie, creato da geometrici muretti in pietra lavica, che ospitano ordinati filari di carricante e nerello mascalese, quali ideali spettatori assiepati in un millenario teatro greco vista mare, e’ in fermento un vero cantiere, volto a restaurare un fascinoso antico Palmento.

Tutto e’ nato probabilmente da una vena di follia-ci racconta Angelo Iuppa ingegnere per professione e viticultore per passione- quando nel 2004, mi sono imbattuto con la mia famiglia in questa proprieta’, che altro non era che una selva intricata che nascondeva un antico vigneto sopravvissuto all’incuria ed un Palmento siciliano in pessimo stato. Allora dissi ai miei, “facciamo una scommessa ?..compriamolo !”. Quel bosco intricato di rovi , querce e castagni, custodiva autentiche storie di vita e di vigna. Il coraggio di porre mano al recupero venne supportato dall’incontro con la comunita’ di Milo che si e’ mostrata accogliente e collaborativa, e primo fra tutti Corrado (o meglio Saro) Torrisi, che qui tutti conoscono come Saro Pusedda – continua Angelo Iuppa –  e da allora non ci siamo piu’ fermati.

        Qui le uve prodotte hanno sapori e profumi inconfondibili, una tipicita’ dovuta sia alla composizione dei terreni, sconvolti ma nutriti nei secoli dai capricci della “Muntagna” (come e’ appellato il vulcano), sia al clima, caratterizzato da forti escursioni termiche ed una piovosita’ inconsueta per l’Etna.


La vendemmia 2022 è in pieno fermento, distribuita com’e’ in giornate differenti, in base allo stato di maturazione delle uve, soggette a continui campionamenti per stabilire l’esatto momento per la raccolta. Si e’ partiti il 15 Settembre, raccogliendo con un certo anticipo le uve di Nerello Mascalese che daranno vita allo Spumante Etna Bianco Doc Brut, da metodo classico. Per questa tipologia di vino, infatti, occorrono uve con un grado zuccherino moderato ma con alta acidità.

Le ondate di caldo che hanno investito la Sicilia in questa torrida estate 2022 non hanno influito sulla maturazione delle uve del territorio. Milo con le sue altitudini, la sua esposizione ad est fronte mare e le sue continue brezze, rappresenta storicamente l’habitat ideale per la vite.

Il Carricante poi, vera gemma di questa area etnea, si è presentato in condizioni ottimali e le analisi pre e post vendemmia lasciano presagire un annata vinicola da ricordare !

Le uve rosse di Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio saranno vendemmiate a partire dalla metà di Ottobre ed, anche per queste, in azienda si stima una crescita qualitativa e quantitativa di livello. Anche i giovani vigneti suddivisi in terrazzamenti diversificati per altitudine e tipologia di uva, stanno incrementando la produzione in modo consistente, tant’e’ che rispetto alla vendemmia precedente, caratterizzata dalle bizze del tempo in epoca vendemmiale, ed in controtendenza con altri areali, si stima un incremento del 300% circa.

Angelo Iuppa deus ex machina dell’azienda ha portato nel vigneto idee e visioni tipiche del suo animo imprenditoriale, con percezioni che si preannunciano vincenti.  Dagli impianti parziali di uve d’oltralpe ad innovazioni nella vinificazione.



Fondamentale l’energia vitale del giovane Marco Iuppa, fiero di quanto gia’ realizzato ma on fire su ogni attivita’, dalla vendemmia ai progetti enoturistici, forte della sua formazione didattica che lo ha portato in giro per il mondo. Ma tutta la famiglia Iuppa prende parte attivamente a questa visionaria sfida, dagli altri figli Claudia e Nicolo’, alla moglie di Angelo, Adriana, impegnati anche a divenire sommelier. Il ruolo di tutti, anche di chi non c’e’ piu’, emerge anche nei vini ad oggi imbottigliati, che infatti portano i soprannomi di nonni e nipoti.

Così, ’Etna Rosso DOC “CLO”, dal nomignolo affibbiato a Claudia (Clodina). Secondo Marco lei ben rappresenta questo vino, un tipo di persona classica, intensa ma leggera, curiosa ma che non ti lascia parlare, perché tutto ciò che c’è da dire lo dice lei, proprio come il CLO!




L’Etna Bianco Superiore DOC “LINDO” -prosegue Marco- deriva proprio dal mio trascorso all’estero in paesi latini, dove mi appellavano “MarcoLindo”. Marco, che ci appare persona allegra e solare, giovane e sincero, sensibile ma critico, possiede caratteristiche che se traslate in un vino – ci conferma- sembrano proprio cio’ che il “LINDO” lascia presagire !

Lo Spumante DOC “PICCOLOT”, prende spunto dall’assonanza con il nomignolo dell’ultimo arrivato Nicolò. A detta di Marco, ragazzo silenzioso, ma per nulla dormiente, solo che interviene dopo ampia riflessione! Molto studioso, di materie (pare) incomprensibili ai più, ma che assolutamente si fa ben volere ed accettare in qualsiasi occasione, proprio come lo Spumante metodo Classico!

Il Rosato DOC “ATA” in onore della nonna Agata, “matriarca avvolgente” dell’intera famiglia Iuppa. Signora elegante, fine e profumata. Il rosa è un colore che le dona e la leggerezza è qualcosa che la caratterizza. Marco completa il suo appassionato racconto sull’etimologia dei vini di famiglia, concludendo con l’Etna Rosso Cru “PININ”. Il nome proviene dal nonno Giuseppe, partigiano dell’Ultima Guerra rifugiatosi al nord Italia per anni. Tornato in Sicilia gli amici iniziarono a chiamarlo “Pinin” (diminutivo di Giuseppe usato nel Nord Italia). Questo “Cru” di Iuppa proviene proprio da quella porzione di vigna vecchia (pre-fillossera) sopravvissuta -come solo la vite sa fare- ad anni di abbandono e rinvigorita con il supporto degli Iuppa.

Quest’anno saranno prodotti il Lindo Etna Bianco Superiore DOC, il Clo Etna Rosso DOC, l’Ata Etna Rosato DOC, il Lavi Etna Bianco DOC, il Pinin Terre Siciliane IGT e il Piccolot Etna Spumante Bianco Brut DOC, vini che avremo il piacere di degustare e descrivere ai nostri lettori…ma questa e’ un’altra storia !

 

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22esima edizione degli Oscar del Vino

Il Salone dei Cavalieri dell’Hotel Rome Cavalieri Waldorf Astoria ha ospitato gli oltre 300 partecipanti che hanno degustato i vini in nomination e poi votato in diretta, assegnando gli Oscar per categoria. Franco M. Ricci Presidente della Fondazione Italiana Sommelier , ha sottolineato come ormai costituisca una manifestazione tecnica , oltre che una festa ed una vetrina per i migliori produttori nazionali. Ecco i candidati ed i vincitori 2022: Montepulciano d’Abruzzo 2015 di Valentini come “Miglior Vino Rosso”, Gorgona Bianco 2020 di Frescobaldi come “Miglior Vino Bianco”; “Miglior Vino Spumante” è il Trento Brut Riserva del Fondatore 976 del 2010 di Letrari, il “Miglior Vino Rosato” è il Franciacorta Pas Dosé Rosé Parosé 2016 Mosnel. Tra i vini dolci vince il Passito di Pantelleria Nes 2020 di Carlo Pellegrino; “Miglior Vino del Miglior Produttore” il Tenores Romangia 2016 di Dettori. Infine i “Premi Speciali della Giuria” , assegnati all’Etna Bianco A’ Puddara 2017 di Tenuta di Fèssina, al Masseto 2018 di Frescobaldi ed al Muffato della Sala 2010 del Castello della Sala (Antinori) . Alla prossima edizione !

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Evento FIVI per la prima volta in Sicilia, location Terra Costantino di Viagrande (CT). La FIVI promuove e tutela il mestiere del vignaiolo, che si occupa del ciclo completo di produzione, fino all’imbottigliamento. Area food a cura di Slow Food Catania. Andrea Annino – delegato per la Sicilia Orientale (che raggruppa le cantine da Salina a Siracusa) – ha auspicato una serie di eventi a seguire, attraverso i quali i Vignaioli siciliani, facendo rete, possano diffondere anche in Sicllia i principi FIVI, garanzia di qualità e genuinità.

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