125 ANNI DI PASSIONE PER LA VITICOLTURA
“Primavera in Bolle” a Cantine Nicosia
di PAOLO LI ROSI
“Primavera in Bolle” un esclusiva anteprima dedicata agli spumanti metodo classico, che a casa Nicosia si vinificano dal 2011, ha visto protagonista il “Sosta Tre Santi Etna doc Sessantamesi Brut Millesimato”, ma non solo. Per l’occasione presentate a stampa ed addetti ai lavori le nuove sboccature della produzione spumantistica di Cantine Nicosia, che da cinque generazioni produce vini di qualità nel versante sud-est dell’Etna. Da 125 anni nel mondo del vino, a Trecastagni terra da sempre vocata alla viticultura, la cantina e’ punto di riferimento per tanti piccoli produttori, e vanta vigneti di pregio anche in quel di Vittoria e Noto, zone di elezione di Frappato e Nero d’Avola.
Focus dell’evento sul nerello mascalese, “Il principe etneo” magistralmente declinato nelle versioni spumante metodo classico, e sul concetto di “tempo” con le sue influenze sulle percezioni del vino e della vita stessa. “Nulla e’ più prezioso del tempo, eppure non esiste nulla che si sprechi di più !” – ci ricorda infatti, Francesco Chittari docente di Fondazione Italiana Sommelier – ma questo non sembra proprio essere il caso della famiglia Nicosia, che si approccia al vino come scelta appassionata e visione lungimirante, ritenendo da sempre che l’Etna abbia peculiarità e caratteristiche uniche, atte a valorizzare al meglio il nettare frutto della vite.
Investimenti importanti, una macchina produttiva di pregio ed una squadra compatta, prima fra tutti l’enologa Maria Carella, che da 15anni ha sposato il progetto della famiglia Nicosia, hanno condotto a quel necessario equilibrio, tra le più evolute pratiche di produzione, il rispetto dell’ambiente e quello della tradizione, cui la famiglia Nicosia è legata a doppio filo.
Grazie a questa impronta i risultati non sono tardati, ed i riconoscimenti importanti per i loro spumanti etnei, tutti millesimati, sono sfociati nel 2022, con i 5 Grappoli Bibenda per l’Etna doc Rosato Brut, mentre nella guida 2023 i 5 Grappoli se li è guadagnati anche l’Etna Brut 2018 doc, blanc de noir da nerello mascalese. Il premio più ambito ed inaspettato ha impreziosito il palmares della produzione spumantistica Sosta Tre Santi nel 2023, grazie all’Etna Rosato Brut 2019, che Wine Enthusiast colloca nella top 100 dei migliori vini al mondo. “Per noi e’ stato un grande orgoglio rappresentare il territorio dell’Etna, portando idealmente tutti i suoi produttori ad una ribalta internazionale così prestigiosa” – tiene a sottolineare Graziano Nicosia – “credo che quando si giunge a certi palcoscenici tutto il territorio tragga beneficio da questi riconoscimenti”.
Organizzazione, amore e dedizione, le parole d’ordine della squadra Nicosia. Ed il valore del “tempo” non puo’ che aggiungersi a queste, visto che nella produzione dello spumante metodo classico, il tempo e’ fondamentale, non solo per la maturazione aromatica del vino base ma per la permanenza sui lieviti, che spesso farà la differenza al calice. Il metodo classico Sessantamesi di Nicosia, emblematica espressione dei valori messi in campo dalla cantina, vede la luce per la prima volta nel 2018 per una ricorrenza, la celebrazione dei 120 anni di Cantine Nicosia, “E’ proprio così” -conferma Graziano Nicosia– “ma le prime 800 bottiglie sono state apprezzatissime ed abbiamo quindi deciso di puntare anche su questa etichetta, mettendo in produzione la vendemmia 2016 che ci auguriamo possa scandire i momenti più belli che da oggi arriveranno per la nostra cantina”.
La versatilità del nerello mascalese, è stata confermata dalla sorprendente degustazione alla cieca di un rosso di Nicosia, ritrovato in cantina, che gli esperti degustatori hanno fatto fatica a ricondurre al Fondo Filara del 2006, bottiglia che pur non costituendo una riserva, ha regalato un evoluzione gusto-olfattiva gradevolissima di pot pourri e amarena sotto spirito, con un finale di sottobosco, rivelando un corpo ancora vivace, ben sorretto da una buona acidità e tannino.
A seguire la degustazione degli spumanti di Nicosia, protagonisti di “Primavera in Bolle”, “Tutti etichettati Brut, per rispettare il disciplinare etneo, ma a tutti gli effetti pas dosè” – specifica Maria Carella – Si comincia con :
-Sosta Tre Santi 2019 Etna Bianco Brut, millesimato e pas dosè, frutto di un inverno piovoso ed una primavera fresca, annata dove il caldo agostano è stato seguito da un settembre piovoso. L’annata 2019, rivelatasi in effetti piu’ fresca della 2020 gli dona maggiore verticalità ed acidita’. Raccolta effettuata a fine settembre da Monte Gorna per l’80% e per il 20% da Monte S. Nicolò, con 10 giorni di anticipo rispetto alla maturazione convenzionale. Fondamentale l’affinamento di 36 mesi. Sboccato a marzo 2023 e’ una vera anteprima, che rivela una sua complessità, che segue alle sensazioni agrumate di cedro maturo, rivelando grande pulizia e profumi, promettendo longevità alle 10.000 bottiglie prodotte, dove proseguirà la sua evoluzione in affinamento.
La degustazione continua con l’ormai famoso rosato, – Sosta Tre Santi Etna Rosato Brut, vendemmia 2020.Il 2018 fu per gli spumanti Nicosia la prima vendemmia vinificata in rosato, ed oggi l’etichetta vendemmia 2019, si colloca tra i primi 100 migliori vini al mondo nella classifica di Wine Enthusiast ! Questa annata 2020, ha trascorso 24 mesi sui lieviti ed è una bolla nobile ed aggraziata, già dalle apprezzabili nuances di un salmone tenue, che ricorda le migliori espressioni provenzali, seduttivo e di ampio abbinamento gastronomico. Solo 7500 bottiglie per questo grande spumante che ad ogni assaggio regala un invitante sorpresa.Mentre Antonio Marino, ci ricorda l’appuntamento immancabile di “Bolle in Vigna”, che quest’anno si terrà a Cantine Nicosia il 26 luglio, ci torna in mente il valore del tempo, vero fil rouge della degustazione en primeur, che ritroviamo al calice del primo attore di “Primavera in Bolle” , il – Sosta Tre Santi Etna Doc “Sessantamesi” , il Brut Millesimato che ha visto la luce per la prima volta nel 2018 ( da vendemmia 2012 ), trascorre pazientemente 60 mesi sui lieviti, mentre la sboccatura in degustazione e’ figlia dell’annata 2016, ma con tiraggio nel 2018 ( e non nella tradizionale primavera successiva), così da fare un anno in più in vasca con batonnàge.
Tutte le fasi di lavorazione si svolgono a bassa temperatura costante. L’annata 2016 ha offerto un inverno mite e poco piovoso, mentre le precipitazioni primaverili hanno sostenuto la ripresa vegetativa. Questo nobile figlio del nerello mascalese, sapientemente domato in questa vinificazione in bianco, si veste di un brillante giallo dorato, impreziosito dalla persistenza del finissimo perlage, preannunciando le eccezionali qualita’ gusto olfattive che ritroviamo all’assaggio. Solo 1500 bottiglie per un prodotto di nicchia, da regalarsi non solo per le grandi occasioni, ma per quei momenti di tempo tanto preziosi quanto fugaci !