Tenute Nicosia storica cantina del versante Sud-Est dell’Etna a Trecastagni (CT) ha proposto uno speciale OPEN DAY, l’anteprima dedicata alla presentazione delle etichette dalle sue Tenute siciliane, che saranno in catalogo per tutto il 2025 con due grandi novità: il Carricante 60 mesi sui lieviti e l’innovativa opera di restyling per alcune etichette, seguendo un’idea di packaging più sostenibile.
Un’anteprima unica nel suo genere per il tema e per le proposte in degustazione, studiata e condotta da Graziano Nicosia alla guida dell’azienda assieme al fratello, Maria Carella enologo dell’azienda, Antonio Marino responsabile commerciale e marketing, Santi Natola responsabile ospitalità ed enoturismo e Francesco Chittari docente FIS Fondazione Italiana Sommelier.
A fare da sfondo e aperti a tutti gli operatori di settore anche i tavoli tematici dedicati all’approfondimento di alcuni aspetti e declinazioni dei vini proposti. Tema comune dei quattro momenti di analisi: il tempo inteso come attesa, pazienza e sviluppo di vini di grande spessore qualitativo provenienti da diversi vitigni principi del territorio etneo, con le sue diverse sfumature e interpretazioni.
Tenute Nicosia da sempre ha come concept aziendale quello di valorizzare i vitigni autoctoni etnei come il Nerello Mascalese, il Carricante e il Nerello Cappuccio, attraverso buone pratiche di produzione nel pieno rispetto dell’ambiente. Oggi si presentano al mercato con un’ampia gamma di etichette, dai bianchi ai rossi oltre alla produzione dei tanto amati spumanti Metodo Classico, tutti protagonisti dell’assaggio nei numerosi banchi curati dai sommelier della delegazione AIS Catania.
Quando si parla di tempo è inevitabile la correlazione con gli spumanti Metodo Classico e a tal proposito è stato dedicato un intero focus guidato da Francesco Chittari. Quattro le etichette in degustazione, ciascuna dalla spiccata personalità provenienti dal lodevole lavoro in vigne e in cantina di Maria Carella enologo dell’azienda.
Le diverse tonalità ai calici, i differenti bouquet aromatici, le percezioni gusto-olfattive sono tutti gli aspetti analizzati dei quattro spumanti 2018, 2016, 2016 e 2012, con lungo affinamento in degustazione: 36 mesi sui lieviti in bottiglia per il Sosta Tre Santi Etna Brut, mentre ben 5 anni di affinamento sui lieviti in bottiglia, un periodo di maturazione ben più ampio di quello previsto per il metodo classico dal disciplinare della DOC Etna, per il Sosta Tre Santi Etna Brut Sessantamesi.
Un confronto che ha messo in evidenza le peculiarità del Nerello Mascalese, uva dalla spiccata vocazione dotata di alcune caratteristiche che la rendono ideale anche per la spumantizzazione, a partire dal buon livello di acidità e dalla bassa concentrazione del colore. Questi consentono di ottenerevini spumanti eleganti, minerali, in cui emerge il territorio di origine. Inoltre, nelle annate migliori, proprio come per le etichette degustate mostra una notevole vocazione alla longevità, complessità e alla profondità gusto-olfattiva.

Interessante anche il blind tasting dedicato al confronto di cinque diversi bianchi, degustazione condotta da Marco Marcialis e Maria Carella dedicato ai vitigni principi di Sicilia. Protagoniste, svelate dopo l’assaggio ed i commenti dei ristoratori e giornalisti presenti, per prime le etichette Fondo Filara Grillo Doc bio 2022, Etna Bianco Doc Contrada Monte Gorna 2022 da carricante e catarratto, campioni di beva e freschezza.
Menzione particolare per questo Grillo, vitigno che trova territorio d’elezione nella Sicilia occidentale, ed acquista nella sua declinazione orientale un profilo sensoriale diverso e davvero interessante, grazie alla sua versatilità. Per le particolari condizioni pedoclimatiche delle Tenute Nicosia, si concede con le fragranti note fruttate e gli aromi di menta, ortica e macchia mediterranea, ma arricchite da caratteristiche note saline, legate ad un ottima persistenza.
Arduo si è rivelato riconoscere poi il Fondo Filara Grillo Doc bio 2021, la cui fase evolutiva e un palato vivace e snello, di bella acidità e gusto pieno, regalano note di pietra focaia, facendo il paio con l’Etna Bianco Doc Contrada Monte Gorna 2021 di bella mineralità e freschezza, da antichi vigneti e terrazzamenti in pietra lavica, ed un terreno figlio di sgretolamento di lave diverse e di materiali eruttivi. Per concludere la bella sorpresa del Fondo Filara Etna Bianco Doc 2014, perfettamente in salute, un calice nel quale il carricante con saldo di catarratto ha mostrato elegante complessità e tutte le sue qualità evolutive.