Le “Gemme del Sud” dalla Campania alla Sicilia in una esclusiva masterclass

Sempre più innovativa e al passo con le tendenze di mercato AIS Sicilia, in occasione della presentazione della Guida ai Vini di Sicilia, ha sorpreso soci e wine lovers con una masterclass d’eccezione dedicata alle Gemme Vitae del Sud: Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia

AIS Sicilia, con i suoi numerosi soci, è da sempre impegnata a promuovere e a divulgare la cultura del vino in tutte le sue forme e declinazioni attraverso eventi, corsi di formazione e masterclass focus su territori e vitigni. Un impegno consolidato negli ultimi anni con il grande lavoro svolto da Francesco Baldacchino presidente AIS Sicilia, Maria Grazia Barbagallo vicepresidente, Gioele Micali responsabile eventi, Orazio Di Maria responsabile della Guida ai Vini di Sicilia, Luigi Salvo responsabile gruppo degustatori, Giusy Mauro responsabile comunicazione, tutti i soci e degustatori, nella realizzazione e presentazione itinerante della Guida ai Vini di Sicilia.

Un successo confermato anche quest’anno, nella sua sesta edizione, che ha visto come delegazione ospitante quella di AIS Ragusa guidata da Fabio Gulino. La scelta del comprensorio ragusano non è stata per nulla casuale infatti, terra d’elezione dell’unica DOCG dell’Isola, quella del Cerasuolo di Vittoria offre pregiati vitigni autoctoni quali Nero d’Avola e Frappato da cui derivano espressioni vitivinicole di alta qualità, capaci di interpretare al massimo il territorio.

Valorizzazione, conoscenza e passione sono quei principi che accompagnano il lavoro di squadra AIS Sicilia comuni a quelli dei viticoltori, in tutte le fasi produttive dei loro vini.

Gli stessi che hanno permesso di creare quest’anno un format diverso: due masterclass collaterali all’evento con focus sul Frappato e i bianchi dell’areale del Cerasuolo di Vittoria, e ben tre approfondimenti durante la giornata clou di presentazione di sabato 25 gennaio.

Unica e di grande interesse è stata la masterclass dedicata alle “Gemme di Vitae: viaggio tra Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Siciliaintrodotta eccezionalmente da Nicola Bonera, responsabile Nazionale Guida Vitae AIS Italia, Mauro Carosso presidente AIS Piemonte e condotta da Francesco Baldacchino presidente AIS Sicilia, Tommaso Luongo presidente AIS Campania e Angelo Loreto miglior sommelier di Puglia.

«Il sold out immediato di questa masterclass e i volti felici dei numerosi presenti ci gratifica molto. Si tratta di una degustazione nata durante i vari Consigli Nazionali con l’idea di unione ovvero, convergere in un solo momento di approfondimento quelle etichette, nonché eccellenze vitivinicole delle regioni del Sud Italia, che hanno ottenuto all’interno di VITAE. La Guida Vini 2025, la cosiddetta “Gemma”: Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia».

Un’idea assolutamente riuscita e convertita in un appassionante percorso conoscitivo e sensoriale che ha portato alla scoperta di quei vini del Sud Italia insigniti dal numeroso e professionale gruppo di degustatori AIS Italia con uno dei più alti riconoscimenti, dopo il Tastevin: la Gemma.

«Si tratta – come spiegato da Nicola Bonera, responsabile Nazionale Guida Vitae AIS Italia – di un simbolo che identifica quei vini che per questa edizione hanno ottenuto le performance migliori, rappresentando le eccellenze meritevoli di un progetto pari o superiore a 94. L’Italia del vino ci mette sempre di fronte a numerose eccellenze ecco perché la necessità di dare un segnale ancora più importante a quei vini che in termini di punteggio, a fronte anche del cambiamento che la didattica AIS ha affrontato nel corso del 2023 con una nuova scheda degustazione, che ha riposizionato i vari parametri di valutazione. Un punteggio dunque che simboleggia la massima espressione e che incarna l’essenza di quei valori che vanno al di là del concetto di categoria».

A queste parole sono seguite quelle di Mauro Carosso, presidente AIS Piemonte: «un simbolo che viene attribuito non solo alla bontà del vino ma anche all’operato dell’azienda, di come spesso quest’ultima riesce egregiamente a valorizzare e interpretare all’interno di una medesima denominazione differenti espressioni di un vitigno».

La prima etichetta protagonista della masterclass D’ARAPRÌ – BRUT RN 2019 è stata raccontata da un sommelier ed esperto conoscitore del territorio in cui viene prodotta, Angelo Loreto miglior sommelier di Puglia: «Azienda sita nel Nord della Puglia, nata nel 1979 da tre amici appassionati di musica e spumanti, in un territorio come quello di San Severo non propriamente conosciuto per la spumantizzazione. Ecco perché forse si può parlare della Gemma più inaspettata in questa batteria di vini».

È così che tre amici Girolamo D’Amico, Louis Rapini e Ulrico Priore hanno creato l’apprezzata produzione di spumanti Metodo Classico, il cui marchio è dato dalle prime lettere dei tre cognomi letti in successione. Alla base di tutto, la convinzione di poter produrre anche al Sud spumanti di pregio e l’intuizione vincente di poter valorizzare il Bombino Bianco, vitigno autoctono caratterizzato da buona struttura ed acidità, caratteristiche che lo rendono adatto al processo di spumantizzazione.

Viene chiamato dai tre produttori “vitigno nobile” dove la lettera N sta alla base dell’etichetta preceduta dalla lettera R con il significato di Riserva. Prodotto in Contrada San Biase e Contrada San Matteo, riposa minimo 36 mesi nei sotterranei della loro antica cantina. Manto paglierino di grande brillantezza, dal perlage finissimo. Inebria il naso con fragranze agrumate supportate da richiami di crosta di pane e crema pasticcera, note speziate, vaniglia e cioccolato bianco. La bocca è catturata subito dalla freschezza e da una briosa sapidità che accompagna il gusto verso una progressione agrumata.

La Calabria, terra che i Greci identificarono con il nome di “Enotria Tellus” ossia “Terra del Vino”, non manca di eccellenze come dimostra l’azienda LIBRANDI, fondata da Raffaele Librandi e guidata fino al 2012 dai fratelli Antonio e Nicodemo Librandi.Partiti dalla tradizione dal Gaglioppo, dal Greco, nel corso degli ultimi anni hanno focalizzato i loro studi sul Mantonico, vitigno che ben si adatta ai suoli ricchi di arenaria, coltivato presso Vigna Efeso e contraddistinta dalla particolare forma ad anfiteatro. Vitigno da cui nasce la loro etichetta EFESO 2023, affinato sui lieviti per circa 6 mesi e permanenza in bottiglia di 6 mesi prima della commercializzazione.

Paglierino vivido alla vista. Concede raffinati profumi di erbe aromatiche, note balsamiche e di panificazione. Al sorso è spesso ed equilibrato: si muove con agile freschezza corredata da riverberi minerali in un lungo finale.

Terra d’elezione in questo viaggio l’Irpinia, settore centro-orientale campano, come dichiarato da Tommaso Luongo presidente AIS Campania: «grazie ai suoi produttori cerca costantemente di valutare e interpretare quelle che sono le tendenze del mercato. Una sfida in cui tra i grandi vini rossi e bianchi campani, assumono sempre una maggiore forza i vini bianchi».

A tal proposito, in degustazione, l’IRPINIA BIANCO GRANDE CUVÉE LUIGI MOIO 2022 dell’azienda QUINTODECIMO di proprietà del professore Luigi Moio, figura di riferimento per l’enologia italiana. Sita nei pressi di Mirabella Eclano, è la sede prediletta degli esperimenti di Moio che, ereditandola dal padre viticoltore, l’ha trasformata insieme alla moglie Laura in un vero e proprio progetto di vita.

Un grande vino d’autore come dimostra il suo nome in etichetta e l’espressione Cuvée; frutto di tre vitigni tradizionali della Campania: il greco, il fiano e la falanghina dall’anima fruttata e gentile. Si mostra alla vista con uno smagliante paglierino. La pesca gialla segna la prima olfazione, seguita da ginestra, spezie e note di pasticceria.La bocca è ampia e suadente, ma allo stesso tempo minerale. Freschezza e sapidità allungano la persistenza rendendo piacevole la beva.

Si ritorna in Calabria, nel versante tirrenico, con l’azienda SERRACAVALLO antico luogo di allevamento di cavalli dei principi Sanseverino, da cui prende il nome.Punta di diamante è il TERRE DI COSENZA COLLINE DEL CRATI ROSSO TERRACCIA RISERVA 2022 a base di Magliocco 90% e Cabernet Sauvignon 10%. Le origini del Magliocco sono poco note, raramente lo si trova vinificato in purezza proprio per le sue caratteristiche organolettiche: tannicità e una marcata acidità di fondo.

Carminio profondo, dal ventaglio olfattivo avvincente: liquirizia, prugna, cacao grafite. Il sorso è pieno e costruito sulla morbida succosità del frutto, vibrante con una trama tannica ben tessuta nel corpo.

Un viaggio tra le eccellenze anche in Siciliacon il CABERNET SAUVIGNON VIVERI 2021 dell’azienda CASA GRAZIA, a Gela. Vino che racconta l’amore dell’imprenditrice Maria Grazia Di Francesco per la sua terra e per il vicino Lago Biviere, capace quest’ultimo di disegnare un terroir particolare dalla spiccata sapidità, tratto distintivo dei vini dell’azienda proprio come il suo Vi Veri espressione siciliana con cui viene designato il Biviere.

Manto impenetrabile. Naso invitante giocato sul sentore tipico del Cabernet Sauvignon, il peperone, note agrumate di mandarino e chinotto, spezie. Palato dal carattere identitario, elegante, esprime ancora gioventù dal tannino ancora vivace e dalla briosa freschezza.

La bellezza della semplicità e l’approccio contemporaneo si esemplifica con l’espressione vitivinicola dell’azienda TENUTA MADRE, Contrada Carrani a Montefalcionein Campania. Nata dall’incontro tra

MArianna e ADRiano da cui deriva il nome dell’azienda, poggia su terreni misti di matrice calcarea ed in superficie di ceneri vulcaniche. Esprime al meglio il loro progetto l’identitario TAURASI VIGNA CARRANI 2020, Aglianico 100%, realizzato in pochissimi esemplari.

Rubino denso e impenetrabile. Il naso si tinge delle tonalità scure di frutti di bosco, spezie e nuance balsamiche. Impatto gustativo intenso e dinamico, improntato alla piacevolezza e segnato da un tannino fitto e di grana fine, che si traduce in un’elegante potenza gustativa.

Quando si parla di Sicilia è doveroso menzionare un’azienda che con i suoi vini ha contribuito a mettere in auge la viticoltura siciliana: DUCA DI SALAPARUTA, un grande progetto enoico che dura dal 1824. Una realtà che trova la sua sede a Casteldaccia, in provincia di Palermo, ma con possedimenti terrieri diffusi su tutto il territorio isolano, dalle pendici dell’Etna, al Golfo di Gela fino al Trapanese. È il 1984 quando vinifica per la prima volta il Nero d’Avola in purezza, da cui nasce Duca Enrico, in degustazione l’annata 2020 premiato con la gemma.

Luminoso e vibrante carminio. Splendido naso, con note di ciliegia, balsamiche, spezie dolci e tabacco. Sorso fine, equilibrato, fresco con un tannino vellutato di grande eleganza. Interessante la corrispondenza gusto-olfattiva che lo rende un vino dalla piacevole ed estesa persistenza.

Un momento di approfondimento e di confronto che ha permesso di mettere in luce anche le diverse espressioni di un vitigno autoctono della Basilicata tanto apprezzato: l’Aglianico del Vulture.

L’Aglianico del Vulture Superiore ELEANO 2019 DOCG dell’azienda ELEANO, coltivato nella zona del Vulture che si trova nel nord-ovest della Basilicata in provincia di Potenza. Affinato in acciaio, barriques di rovere francese per 24 mesi e 12 mesi in bottiglia, esprime un abito austero e legato più alla tradizione. Si apre al naso opulento con note di sottobosco e spezie. Al gusto di struttura e massa tannica.

Iconico l’Aglianico del Vulture IL SIGILLO 2018 DOC di CANTINE DEL NOTAIO, una delle eccellenze vitivinicole della Basilicata, che ha avuto il merito di mostrare le mille sfaccettature del vitigno principe del territorio unendo tradizione, storia, innovazione e cultura del territorio. Affinato in carati e tonneaux di rovere francese posti in grotte naturali di tufo vulcanico per un periodo di almeno 24 mesi e ulteriore affinamento di 12 mesi in bottiglia, attrae al naso con note di frutti di bosco in confettura, cioccolato, pepe nero, tabacco e liquirizia. Trama tannica che in apparenza ingentilisce il sorso ma che poi torna ad arricchire il palato, sostenuto da una vivace freschezza.

A completare il prezioso elenco di etichette che hanno ottenuta quest’anno la Gemma Gioia del Colle Primitivo Riserva 2019 dell’aziendapugliese POLVANERA collocata tra Acquaviva delle Fonti e Gioia del Colle, scavata per 8 metri nella roccia calcarea. Assieme al sostegno della famiglia, Filippo Cassano continua a portare avanti un progetto volto alla valorizzazione alla DOC Gioia del Colle. Prodotto su di un terreno rosso ferroso con roccia calcarea sottostante, prevede un affinamento di 4 mesi in serbatoi di acciaio e 2 mesi in bottiglia.

Il profilo sensoriale rispecchia la carta d’identità del vitigno autoctono in questione, il primitivo. Un prezioso manto rubino annuncia accenti di ciliegia, chiodi di garofano, pomodoro secco, timo. Sorso di spessore, animato da un tannino avvolgente e da una freschezza in perfetto equilibrio, indimenticabile!

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EDITORIALE

Bianca di Puglia 2022

Bianca di Puglia 2022, la più grande manifestazione di valorizzazione dei vini bianchi della regione Puglia. Banchi d’assaggio preparati con maestria dai sommelier della Delegazione AIS di Bari, per comunicare i sorprendenti vini prodotti da vitigni a bacca bianca (Minutolo, Verdeca, Bombino bianco, Bianco d’Alessano, Malvasia bianca e Pampanuto) allevati nei territori pugliesi. Suggestiva la location del Fortino Sant’Antonio sul Lungomare di Bari. VIP-VinoinPratica c’era! Rivivi l’evento con noi.

Mykonos - Glamour Life & Ancient Vines

VIP-Vino in Pratica è volato alla scoperta delle due facce di un isola glamour delle Cicladi, che dietro il volto patinato nasconde preziosi vigneti recuperati da mano sapienti. Ad Ano Mera la Vioma Organic Farm alleva eroicamente vecchie viti dell’iconico Assyrtiko, ma non solo…

22esima edizione degli Oscar del Vino

Il Salone dei Cavalieri dell’Hotel Rome Cavalieri Waldorf Astoria ha ospitato gli oltre 300 partecipanti che hanno degustato i vini in nomination e poi votato in diretta, assegnando gli Oscar per categoria. Franco M. Ricci Presidente della Fondazione Italiana Sommelier , ha sottolineato come ormai costituisca una manifestazione tecnica , oltre che una festa ed una vetrina per i migliori produttori nazionali. Ecco i candidati ed i vincitori 2022: Montepulciano d’Abruzzo 2015 di Valentini come “Miglior Vino Rosso”, Gorgona Bianco 2020 di Frescobaldi come “Miglior Vino Bianco”; “Miglior Vino Spumante” è il Trento Brut Riserva del Fondatore 976 del 2010 di Letrari, il “Miglior Vino Rosato” è il Franciacorta Pas Dosé Rosé Parosé 2016 Mosnel. Tra i vini dolci vince il Passito di Pantelleria Nes 2020 di Carlo Pellegrino; “Miglior Vino del Miglior Produttore” il Tenores Romangia 2016 di Dettori. Infine i “Premi Speciali della Giuria” , assegnati all’Etna Bianco A’ Puddara 2017 di Tenuta di Fèssina, al Masseto 2018 di Frescobaldi ed al Muffato della Sala 2010 del Castello della Sala (Antinori) . Alla prossima edizione !

Sabato del Vignaiolo 2022

Evento FIVI per la prima volta in Sicilia, location Terra Costantino di Viagrande (CT). La FIVI promuove e tutela il mestiere del vignaiolo, che si occupa del ciclo completo di produzione, fino all’imbottigliamento. Area food a cura di Slow Food Catania. Andrea Annino – delegato per la Sicilia Orientale (che raggruppa le cantine da Salina a Siracusa) – ha auspicato una serie di eventi a seguire, attraverso i quali i Vignaioli siciliani, facendo rete, possano diffondere anche in Sicllia i principi FIVI, garanzia di qualità e genuinità.

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