La Loira e L’Etna

Masterclass

La Loira…e l’Etna

Il territorio del grande vulcano ed il suo Etna Bianco Superiore al cospetto dei nobili dei Castelli Francesi

 


GALINOT (1)


loira VINGETI


PIETRAMARINA OK (1)

masterclass foto nostra (1)

La loira…E L’ETNA

di Paolo Li Rosi

La Loira o bisognerebbe dire le Loire : Nantais, Anjou et Saumurois, Touraine e Centre, un patrimonio vitivinicolo quasi stridente, al confronto con il piccolo mondo Etneo. Eppure la ghiotta occasione ci e’ fornita da una masterclass di Federico Latteri che ha accarezzato i vertici espressivi del vulcano, coinvolgendoci in un appassionato  tête a tête, con blasonati modelli di Saumur, Sancerre e Pouilly Fumè. Il viaggio onirico comincia dal  “Saumur Blanc 2021 di Chateau de Villeneuve”, qui il suolo calcareo conferisce particolare finezza allo Chenin Blanc di questa domaine del ‘500 ubicata su un plateau che guarda la Loira, vino che si fa apprezzare, specie per la verticale freschezza. Il Sauvignon blanc diventa protagonista col “Sancerre cuvèe Galinot Silex 2018″, di Gitton,  proprieta’ nata nell’ultimo dopoguerra,  ma che detiene il primato di aver imbottigliato per prima da singole parcelle. Ubicata sulla sponda occidentale della Loira, si caratterizza per la presenza di roccia sedimentaria silicea (silex).  Anche questo vino fa legno, che pero’ conferisce armonia senza influenzarne l’apprezzamento, e gia’ al naso rilascia sentori minerali di pietra focaia, piuttosto che quelli varietali tipici del vitigno. La mineralita’, freschezza e l’assenza di dominanti sovrastrutture (a volte tipiche del passaggio in legno), trovano gia’ in questi due assaggi, numerose analogie con i migliori prodotti dell’Etna.  Produzione vitivinicola antichissima  (risalente al ‘300) quella che i Conti dello Chateau de Tracy hanno ripreso nel XVI secolo, domaine che da’ vita alPouilly Fumè 101 Rangs 2017″. Ricco, vegetale, quasi muschiato, tipico dell’espressione del sauvignon nel Pouilly Fumè, ma equilibrato dalla freschezza che dona profondita’ al sorso. Un rapido volo ci porta sul vulcano, per primi sulla proprieta’ settecentesca che produce l’ “Etna Bianco Superiore Contrada Villagrande 2018” di Barone di Villagrande. Annata fresca e piovosa sull’Etna la 2018. Il c.da Villagrande fermenta in botti da 500 lt. e poi affina brevemente in legno ed un anno in bottiglia. La verticale freschezza del prodotto etneo  e’ bilanciata da un’eleganza strutturale, conferitagli dal terroir del versante est del vulcano. Fa capolino una traccia di idrocarburi, ed un equilibrio acido/sapido che ne allunga il sorso.Etna Bianco Superiore Pietra Marina 2017″ di Benanti, come suggerisce Latteri pietra miliare, che ha in primis mostrato al mondo le potenzialita’ del bianco vinificato a Milo.  Annata calda la 2017 sull’Etna, che probabilmente ha donato al vino maggiore profondita’, sia olfattiva che gustativa. Non quell’acidita’ tagliente quindi, che ci si aspetterebbe dal particolare terroir vulcanico,  mostrandosi piu’ evoluto, anche rispetto ad altre annate. Due espressioni di Etna Bianco che rappresentano il territorio di Milo, tra anfiteatri naturali creati dal vulcano, ritorti alberelli (molti prefillossera), e muretti lavici a secco sapientemente salvati o recuperati dall’uomo. Un territorio snocciolato dai 700 ai 900 metri s.l.m., ma prospiciente al mare. Il 1990 la prima annata del Pietra Marina, che mantiene una vinificazione senza legno, ma 24 mesi sur lie, con batonnage 7/8 volte al mese, che conferisce maggior struttura al carricante, che puo’ evolvere in bottiglia, dove affina per 4 anni. Freschezza, consistenza e sentori marini, sono le icone dell’Etna Bianco Superiore che, anche per il potenziale di longevita’, e per l’affidabilita’ nell’abbinamento cibo-vino, si puo’ ben dire, non sfigura al confronto con i nobili di Francia.


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EDITORIALE

Bianca di Puglia 2022

Bianca di Puglia 2022, la più grande manifestazione di valorizzazione dei vini bianchi della regione Puglia. Banchi d’assaggio preparati con maestria dai sommelier della Delegazione AIS di Bari, per comunicare i sorprendenti vini prodotti da vitigni a bacca bianca (Minutolo, Verdeca, Bombino bianco, Bianco d’Alessano, Malvasia bianca e Pampanuto) allevati nei territori pugliesi. Suggestiva la location del Fortino Sant’Antonio sul Lungomare di Bari. VIP-VinoinPratica c’era! Rivivi l’evento con noi.

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22esima edizione degli Oscar del Vino

Il Salone dei Cavalieri dell’Hotel Rome Cavalieri Waldorf Astoria ha ospitato gli oltre 300 partecipanti che hanno degustato i vini in nomination e poi votato in diretta, assegnando gli Oscar per categoria. Franco M. Ricci Presidente della Fondazione Italiana Sommelier , ha sottolineato come ormai costituisca una manifestazione tecnica , oltre che una festa ed una vetrina per i migliori produttori nazionali. Ecco i candidati ed i vincitori 2022: Montepulciano d’Abruzzo 2015 di Valentini come “Miglior Vino Rosso”, Gorgona Bianco 2020 di Frescobaldi come “Miglior Vino Bianco”; “Miglior Vino Spumante” è il Trento Brut Riserva del Fondatore 976 del 2010 di Letrari, il “Miglior Vino Rosato” è il Franciacorta Pas Dosé Rosé Parosé 2016 Mosnel. Tra i vini dolci vince il Passito di Pantelleria Nes 2020 di Carlo Pellegrino; “Miglior Vino del Miglior Produttore” il Tenores Romangia 2016 di Dettori. Infine i “Premi Speciali della Giuria” , assegnati all’Etna Bianco A’ Puddara 2017 di Tenuta di Fèssina, al Masseto 2018 di Frescobaldi ed al Muffato della Sala 2010 del Castello della Sala (Antinori) . Alla prossima edizione !

Sabato del Vignaiolo 2022

Evento FIVI per la prima volta in Sicilia, location Terra Costantino di Viagrande (CT). La FIVI promuove e tutela il mestiere del vignaiolo, che si occupa del ciclo completo di produzione, fino all’imbottigliamento. Area food a cura di Slow Food Catania. Andrea Annino – delegato per la Sicilia Orientale (che raggruppa le cantine da Salina a Siracusa) – ha auspicato una serie di eventi a seguire, attraverso i quali i Vignaioli siciliani, facendo rete, possano diffondere anche in Sicllia i principi FIVI, garanzia di qualità e genuinità.

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