Violante Gardini Cinelli Colombini su enoturismo ed alcol test

Alcol test e mancanza di mezzi di trasporto alternativi alla propria auto possono mettere in crisi il turismo del vino soprattutto nelle zone poco conosciute e impongono la creazione di un nuovo modello di accoglienza in cantina che rilanci l'esperienza enoturistica

L’inasprimento delle sanzioni a seguito di un alcol test positivo ha allarmato i presidenti regionali del Movimento Turismo del Vino. Nel corso dell’ultima riunione hanno chiesto alla presidente nazionale Violante Gardini Cinelli Colombini di studiare le azioni da suggerire alle cantine che, proprio in questo periodo, stanno progettando le esperienze da proporre ai visitatori durante la stagione 2025. 

In realtà, per affrontare efficacemente il problema serve la collaborazione di tuttidelle istituzioni locali perché potenzino le infrastrutture di trasporto molto carenti in campagna e, nell’immediato, il numero di Taxi e NCC cioè le auto con conducente. Da parte delle cantine con proposte più ricche e diversificate puntando a un turismo più lento e attento. Infine serve un piccolo sforzo da parte degli enoturisti per programmare la visita di una cantina al mattino e una al pomeriggio e non due consecutivamente.” Spiega la Presidente Gardini Cinelli Colombini sottolineando che la soluzione è: bere meno ma meglio e magari vivendo un’esperienza memorabile.

I primi dati emersi da un campione di 250 cantine turistiche socie del MTV, esaminate dal Professor Antonello Maruotti, statistico del costituendo “Centro studi enoturistici” presso l’Università Lumsa di Roma, mostrano come le aziende del Movimento Turismo del Vino siano già attrezzate per offrire esperienze più ricche e appaganti che vadano ben oltre la semplice visita della cantina con degustazione finale.  

“9 cantine su 10 offrono cibi tipici insieme all’assaggio – continua Violante Gardini Cinelli Colombini – un terzo ha la ristorazione e altrettante propongono pic-nic nelle vigne, quasi la metà serve pasti a base di salumi, formaggi e altri alimenti freddi. Un terzo ha una struttura ricettiva in cui passare la notte e il 20% ha un’area sosta per campee, sempre un terzo delle cantine, propone attività sportive-rigeneranti del corpo e della mente, ad esempio trekking e passeggiate a cavallo, che potrebbero impegnare le due ore successive all’assaggio.”

“Di solito basta aspettare 2-3 ore per portare a zero l’alcolemia di un bicchiere di bevanda alcolica consumata; se non si è digiuni il tempo può anche ridursi a 1-2 ore” – spiega il Ministero della Salute. E’ proprio da questa premessa che emerge la necessità di dirigersi verso questo nuovo modello di accoglienza proposto dalle cantine del Movimento Turismo del Vino, che vede la diversificazione delle attività in cantina e l’attenzione all’abbinamento cibo-vino.

Le cantine MTV dimostrano di essere già pronte a offrire esperienze più complete e diversificate che compensino un eventuale calo dei visitatori con la prenotazione di attività più articolate e fidelizzanti per un numero maggiore di ore, perché dormendo accanto alla cantina il rischio alcol test sparisce. Le nuove proposte delle aziende MTV saranno presentate a maggio in occasione di Cantine Aperte, la kermesse della wine hospitality che diventerà la grande vetrina delle novità italiane in materia enoturistica. Quello che MTV consiglia alle cantine turistiche è l’applicazione di sconti, il dono di un gadget o di una bottiglia ai guidatori che devono limitare gli assaggi e alle donne in gravidanza che devono rinunciarci del tutto. 

E’ probabile che il calo di visite in cantina, riconducibile ai limiti previsti dal codice della strada, sarà più forte nei distretti viticoli meno noti e meno presenti nei cataloghi delle agenzie di winery tour o dei normali Tour Operator. Le escursioni in cantina in auto con conducente sono quelle preferite da americani alto spendenti ma, allo stato attuale, riguardano per la maggior parte le wine destination più celebri.  

Per finire un ultimo piccolo consiglio: i normali turisti non sputano il vino come gli assaggiatori professionisti e anzi, spesso, si dispiacciono nel buttare quello avanzato nel bicchiere. Rinunciare a questi due comportamenti permetterebbe loro più facilmente di rimanere nei limiti previsti dal codice della strada pur apprezzando il vino.  

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